Ebbene sì, se ne sta parlando molto ultimamente e i Social Media Manager di tutt’Italia s’impegnano a convincervi che, se ancora non ce l’avete, dovete assolutamente essere su Google+.
Perchè? Con 300 milioni di utenti dichiarati, utenti che almeno una volta al mese hanno visto la timeline senza contare chi accede solo ad altri servizi Google, Plus è al terzo posto della classifica dei social network più attivi a Gennaio 2104 [fonte: vincos.it].
Senza contare il fattore SEO, o anche SMO in questo caso. Infatti, nelle ricerche di Brand effettuate su Google, i profili Plus tendono ad essere indicizzati nelle prime pagine. Ovviamente il tutto è potenziato dal fatto che giochiamo in casa.
Mettiamoci pure che il tutto si può potenziare in correlazione al concetto di Google Authorship, magari inserito in una strategia editoriale con blog o magazine online come Republic+Queen. Infatti, collegando i propri contenuti ad un profilo Google+ gli autori possono guadagnare importanti posizioni e acquisire autorità agli occhi del motore di ricerca in un circolo virtuoso studiato per rendere i contenuti di valore più facilmente individuabili da utenti interessati.
Sulla carta, Google Plus non ha nulla da temere avvantaggiato dall’appartenenza a un network di servizi pensati per coprire la domanda dell’utente a 360°. Tuttavia molti, me compresa, individuano un problema di user experience che mina considerevolmente i risultati d’ingaggio del social. Insomma, c’è ancora molta strada da fare per sostituire Facebook.